ADEGUAMENTO     NORMATIVO     ATTO  A PERMETTERE    L’ATTRIBUZIONE    DELLA N.A.S.P.I .  .AL    PERSONALE    IN    FERMA PREFISSATA. (V.F.P.)

 

 

Gentili lettrici e lettori,

 

Il personale militare in ferma breve o prolungata, in rafferma, ovvero, in ferma volontaria annuale (VFP1) o quadriennale (VFP4) appartiene alla categoria dei militari di truppa in servizio temporaneo.

 

Di conseguenza, la nota prot. 66489 del 2/8/2013 del Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ben evidenziava che “il personale in ferma di leva breve o prolungata ha un rapporto di servizio a tempo determinato e non un rapporto di impiego” secondo quanto indicato dall’art. 878, comma 2, del codice dell’ordinamento militare (d.lgs. n. 66/2010): “I militari in servizio temporaneo non sono forniti di rapporto di impiego e prestano servizio attivo in relazione alla durata della rispettiva ferma”.

 

La mancanza di un rapporto di impiego non consente dunque l’iscrizione alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali” di cui all’art. 1, comma 245, della Legge 23 dicembre 1996 n. 662 e successivo D.M. attuativo del 28 luglio 1998, n. 463 e, pertanto, non deve essere versato il relativo contributo pari allo 0,35% della retribuzione contributiva e pensionabile. Il personale in esame non può, quindi, accedere alle prestazioni di carattere creditizio e sociale previste nell’ambito della predetta gestione creditizia. (clicca quì per scaricare dattaglio INPS)

 

LA SOLUZIONE PER QUESTE DONNE E UOMINI CHE DECIDONO DI SERVIRE I LORO CITTADINI INDOSSANDO UNA DIVISA CONSAPEVOLI DEI SACRIFICI AI QUALI VANNO IN CONTRO PASSA DA UN’INTERVENTO LEGISLATIVO QUANTO MAI AUSPICATO.

 

IN TAL SENSO IL MIO PICCOLO CONTRIBUTO E’ STATO QUELLO DI:

  1. Presentare in data 29.07.2015 una Mozione presso il Co.Ce.R INTERFORZE atta a deliberare sul riconoscimento della NASPI anche per il personale VFP 1/4 congedato;

 

  1. Interfacciarmi con gli organi di S.M.E. al fine di comprendere gli ostacoli normativi;

 

  1. Predisporre all’interno delle proposte “emendative” da inserire per la redazione del previsto parere riguardo ai correttivi del D.lgs. n. 8/2014 da far pervenire al Ministro per il tramite di  S.M.D. relativa analisi e proposta di modifica all’art. 878 del C.O.M.  in data  5.12.2015 (clicca quì per visionare la Mozione);

 

  1. Predisporre e pubblicare lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri dal titolo “il soldato Carmelo” evidenziando fra gli altri le differenze contrattuali “penalizzanti” alle quali soggiacciono i V.F.P. in data 06.12.2015 (Clicca quì per visionare lettera aperta);

 

  1. Informare tramite mail i membri della COMMISSIONE DIFESA di Camera e Senato sulla problematica chiedendo loro, nelle more del parere da esprimere sui correttivi al D.lgs. in scadenza per febbraio. 2016 di analizzare e porre proposte in tal senso in data 06.12.2015 (Clicca quì);

 

Di fatto, fra pochi giorni approderà in Commissione Difesa il D.lgs. CORRETTIVO al Decreto n. 8/2014 di cui alla Legge 244/2012 la quale prevede, all'articolo 3, comma 1, lettera d) “la revisione della disciplina in materia di reclutamento, stato giuridico e avanzamento del personale militare, nonché' in materia di formazione, in aderenza al nuovo assetto organizzativo dello strumento militare e nell'ottica della valorizzazione delle professionalità”

 

Dalla circolare I.N.P.S. n. 94 del 12.15.2015 non si evincerebbe l'incompatibilità dell’erogazione della prestazione di cui in oggetto a favore del personale volontario in ferma prefissata là dove si esplicitasse quale rapporto d’impiego e non di servizio quello destinato ai Volontari in parola e si procedesse all'iscrizione, con relativo versamento della quota sopra evidenziata.

 

Questo articolo è per Vostra informazione, con attività svolta a titolo personale ai sensi dell’art. 21 della Costituzione e non attinente con la qualità di Delegato Nazionale del COCER INTERFORZE

 

Marco VOTANO

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO 

 

 

-IL SOLDATO CARMELO-

 

Illustre Presidente del Consiglio

 

Il mio nome è Marco VOTANO, Le scrivo da privato cittadino perché le voglio raccontare la “singolare” storia del soldato Carmelo.

 

Carmelo è un militare, un Volontario in Ferma Prefissata. Una categoria che da sempre ha avuto uno status giuridico a “diverso” rispetto alle altre categorie di lavoratori pubblici e privati, sicché il suo trattamento economico e normativo ha seguito un percorso nettamente diverso e originale e questo come si può ben capire comporta sacrificio. Chi sceglie il mestiere delle armi “antico quanto quello dei sacerdoti”, è consapevole che può essere allontanato dai suoi cari, dal contesto dove è cresciuto, che non fa un mestiere come un altro bensì una vera e ragionata scelta di vita.

 

Carmelo si è arruolato mediante un concorso pubblico, assunto a tempo determinato come vfp1 guadagna circa 850 euro al mese per un anno, dopo potrà chiedere una rafferma per uno due tre anni. Terminato questo periodo è congedato. Molti come Carmelo ricominciano il circuito fino a che l’età glielo consente, altri non cela fanno per mancanza di posto ed il sogno di indossare una divisa svanisce.

 

Carmelo non percepisce la tredicesima, lo straordinario, non recupera le ore di servizio che svolge oltre il normale orario, non ha diritto alle 150 ore retribuite per il diritto allo studio, non percepisce indennità di trasferta. Costa poco il soldato Carmelo! Pur svolgendo spesso i servizi più disagiati, e quando viene suo malgrado congedato non ha diritto neanche all’assegno di disoccupazione.

Il V.F.P. 1  “pluriraffermato” Carmelo però si trova adesso in un’età in cui inizia a fare il bilancio della propria vita, senza avere mai avuto un lavoro stabile, soltanto lavori a termine, con prospettiva di lasciare l’impiego per raggiunti limiti di età senza aspettative occupazionali per il futuro poiché sa bene che per lui le misure di inserimento nel mondo del lavoro sono a dir poco insufficienti.

 

Sa bene che sarà sostituito da un altro od un’altra giovane, pronta o pronto a riporre fiducia sulle proprie capacità, sognando di cucirsi addosso quella divisa che rappresenta per un militare abnegazione e spirito di sacrificio per il proprio Paese, pronti a difendere ogni giorno, anche lontani dalla propria Patria gli ideali di libertà e democrazia, ma proprio come Carmelo, per la maggioranza di loro, non vi sarà opportunità di restare, e tutto ciò che avranno imparato, tutto quello che lo Stato avrà investito su di loro per renderli “militari professionisti” svanirà.

 

Stamane ho incrociato Carmelo, tornava da una missione da uno di quei centri di accoglienza presenti nel nostro territorio, mi ha stretto la mano dicendomi che la settimana seguente sarebbe stato congedato. Nel salutarmi mi ha rivolto una semplice domanda alla quale io ho cercato di dare una risposta, ma la verità è che la risposta non la conoscevo nemmeno io.

 

Mi ha detto che lui capiva, capiva che non ci può essere spazio per tutti, sapeva che sono anni che per scelte politiche si tagliano fondi e posti di lavoro nelle forze armate però non comprendeva perché, dopo aver servito la patria per anni lo mandassimo via così, senza una buona uscita, senza un minimo di ammortizzatori sociali, mi raccontava dei suoi cugini, uno lavoratore agricolo e l’altro cameriere in un villaggio turistico, fortunati loro, quando terminano la stagione “lo Stato”, giustamente, gli riconosce la cassa integrazione.

 

Io l’ho subito corretto Signor Presidente, gli ho spiegato che adesso si chiama NASPI e che è stata rinnovata proprio dal suo Governo, gli ho detto anche che i militari in servizio temporaneo non sono forniti di rapporto di impiego e prestano servizio attivo in relazione alla durata della rispettiva ferma”, e che la  mancanza di un rapporto di impiego non consente l’iscrizione alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali” e che pertanto non può essere versato il relativo contributo pari allo 0,35% della retribuzione inibendo quindi l’accesso alle prestazioni di carattere creditizio e sociale previste.

Quello che non ho saputo spiegare però è il perché, perché non fosse stata prevista anche per i giovani precari delle Forze Armate.

 

Lei illustrissimo Presidente e della classe 75, la stessa della mia, noi siamo stati fortunati a non conoscere la grande guerra o la seconda guerra mondiale, però possiamo ricordare il clima che si respirava all’inizio degli anni ottanta, gli anni del terrorismo, gli anni di piombo. Possiamo ricordare gli anni delle stragi della mia Palermo, l’operazione vespri siciliani. I tempi sono cambiati, forse, le esigenze pure, certamente, ma Carmelo è sempre lì, c’è sempre stato e ci sarà sempre per il suo Paese e secondo me sarebbe il caso di dedicare un po’ più di attenzione a questo ragazzo. Lui non verrà mai a lamentarsi con Lei, non è nel suo costume. Le renderà sempre il saluto egli onori quando lo incrocerà a Palazzo o fra le “strade sicure” della Capitale,  ma lui, Carmelo, è un servitore dello Stato è merita un trattamento quanto mai simile agli altri lavorati italiani, ancorché giovani e con un futuro ancora incerto.

 

Marco Votano

 
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